L’industria cosmetica, oltre ad essere uno dei cuori pulsanti dell’economia italiana, presenta una caratteristica peculiare che la distingue da tutte le altre: la tendenza ad essere resiliente. Nello specifico, il mondo beauty viene definito anticiclico: in un momento di recessione economica è riuscito a superare le difficoltà con maggiore rapidità rispetto ad altri settori.
Durante la pandemia anche la cosmesi ha sofferto, infatti si sono registrati degli andamenti negativi soprattutto in alcune divisioni come quella della profumeria alcolica, ma al tempo stesso il mondo cosmetico è riuscito a reagire positivamente alla crisi. In che modo? Si è adeguato alle nuove richieste del mercato.
I consumatori, in questo ultimo anno, hanno cambiato le loro abitudini, creandosi nuove routine per la cura personale senza mai rinunciare all’acquisto di prodotti cosmetici. L’uso della mascherina, ad esempio, ha dato vita a specifiche esigenze sia per quanto riguarda il mondo della skincare, ma anche quello del make-up: vi è stata una grande richiesta di cosmetici dedicati al make-up occhi e in grado di lenire ed idratare la pelle sottoposta a stress costante.
La risposta dei beauty brand
I diversi brand hanno cercato di rispondere alle nuove necessità proponendo prodotti ad hoc e costruendo nuove strategie di comunicazione per avvicinarsi virtualmente ai consumatori, superando il distanziamento sociale.
Nonostante ci siano state aziende che hanno risentito maggiormente della crisi, come saloni di parrucchieri e centri estetici, ci sono state imprese che sono riuscite ad emergere e riscuotere un grande successo, grazie alla qualità dei prodotti, alle campagne di promozione messe in atto e una piattaforma e-commerce con una gamma diversificata di prodotti.
L’estetista cinica ribalta le sorti del beauty a colpi di doppia detersione
Cristina Fogazzi, conosciuta come “L’estetista cinica”, è la founder del marchio VeraLab , che anche durante la pandemia è riuscito ad ottenere un grande successo.
Il brand Veralab, nato come piattaforma e-commerce nel 2016, è cresciuto in pochissimo tempo e nel 2020 è arrivato ad ottenere 55,5 milioni euro di fatturato. Per la grande capacità imprenditoriale di Cristina Fogazzi e per il veloce successo riscosso, VeraLab è rientrato lo scorso maggio nella nomina delle 1000 aziende italiane Champions del 2021.
Con la sua comunicazione schietta e cinica, Cristina è riuscita a catturare il cuore di milioni di followers, facendosi conoscere così così in tutta Italia. Nel 2021 è riuscita a sbarcare nel canale delle farmacie e ad aprire un nuovo negozio monomarca a Roma.
Caratterizzato da un design sofisticato e originale con richiami al mondo dell’arte e del cinema, lo store romano, inaugurato lo scorso maggio, ha ottenuto un esito positivo da parte di tutta la community delle “fagiane”. Per settimane questa nuova apertura all’insegna del fucsia è stata argomento discusso da tutti i media sia per la bellezza dello store, ma anche dell’ampia adesione ottenuta da parte dei consumatori.
Questo caso dimostra come nonostante la crisi e il conseguente aumento dell’acquisto su piattaforme e-commerce, il consumatore medio sente il bisogno di tornare ad una nuova normalità, nella quale vi è la necessità anche di riassaporare la customer experience in loco: vagare per il negozio alla ricerca di qualcosa di nuovo, testare i prodotti e avere un contatto diretto con il personale specializzato.
Questo lungo anno di crisi, ci ha permesso di capire quanto un singolo fattore esterno possa stravolgere l’economia di un’intera nazione e le abitudini della popolazione.
La pandemia ha cambiato tutti gli aspetti della nostra vita e ha anche accelerato il processo di digitalizzazione che si è rivelato uno strumento utile per “abbattere” le distanze fisiche. I diversi brand hanno dovuto adattarsi velocemente al cambiamento che stava avvenendo. Hanno stravolto le strategie messe in atto fino a quel momento, tante volte ripartendo da zero e in molti casi il risultato è stato vincente.
La nuova beauty strategy? Una comunicazione omnichannel
Nonostante il futuro risulti ancora incerto, i consumatori non smetteranno di acquistare prodotti cosmetici perché questi sono dei beni essenziali e di conforto anche in un momento di crisi.
Cambiano i mezzi, ma il bisogno resta. Come si dovrebbero comportare le aziende? I marchi di bellezza che vogliono emergere in questo contesto sempre più digitale, devono essere in grado di adottare una comunicazione omnichannel, dove online e offline collaborano sinergicamente, come un unico ingranaggio. In questo modo, le imprese potranno interagire attivamente su entrambi i fronti con il consumatore, il quale avrà la possibilità vivere un’esperienza unica e coerente in tutti i touchpoint del brand.
La sfida per le aziende cosmetiche sarà dunque creare sia una realtà di acquisto fisica che una virtuale entrambe capaci di costruire una relazione duratura con gli utenti, in grado di offrire una customer experience che superi le loro aspettative.