Ora più che mai è necessario fermarsi e guardarsi allo specchio. Che tu sia un beauty brand emergente o un marchio ben conosciuto e affermato da tempo nel settore della cosmetica, è fondamentale capire che tutto ciò che si fa per ideare, creare e offrire il prodotto di bellezza perfetto per i propri consumatori ha delle conseguenze. Conseguenze reali e tangibili sul pianeta e su tutte le persone che lo abitano.
E se anche il colosso francese L’Oréal ha fatto di questa consapevolezza una vera e propria missione aziendale, allora tutti i marchi, a prescindere dalla categoria merceologica nella quale operano, dovrebbero seguirne l’esempio. Già nel 2013 il gruppo beauty ha capito che le dinamiche del mondo cosmetico potevano, ma soprattutto dovevano diventare più sostenibili e rispettose dell’ecosistema. Con il suo piano d’azione Sharing Beauty With All, oltre a proporre delle iniziative più solidali, denuncia senza nascondersi dietro un dito una crisi climatica imminente e devastante.
Nelle parole di Jean-Paul Agon, CEO della divisione, emerge la necessità di agire non domani, non fra due anni, ma ora, per riuscire a contenere una crisi ambientale di portata globale. “Come hanno spiegato molti esperti c’è un’urgenza assoluta. Ci restano 10 anni per fare quello che serve per prevenire la crisi climatica e quindi il tempo stringe”.
L’Oréal per il futuro è invece il nuovo piano di sviluppo sostenibile per il 2020. L’obiettivo del programma di quest’anno è quello di trasformare e adattare alle esigenze del pianeta il business model del gruppo. Si tratta di esigenze che colpiscono l’attenzione di un numero sempre maggiore di consumatori, a tal punto che questi, nelle loro scelte di consumo, preferiscono di gran lunga marchi che fanno del bio e del green un vero e proprio stile di vita. Sulla scia di questo atteggiamento sempre più condiviso, L’Oréal, con la sua offerta sostenibile, mette nelle condizioni le persone di fare delle scelte di consumo più consapevoli.
Lo sguardo umano di L’Oréal in un piano sostenibile concreto
Un grande nome e una grande reputazione comportano grandi responsabilità. Ecco perché l’impegno del gruppo verso la salvaguardia della biodiversità e dell’ambiente è sostenuto non solo dalla carta dei valori e dai codici etici dell’azienda, ma anche da fatti concreti e reali.
Fatti, non solo parole. Questa è la filosofia di un brand che si è guadagnato il rispetto e la fiducia di tutti quei consumatori sempre più attenti all’impatto dei cosmetici che scelgono. Il famosissimo beauty brand ha lanciato quest’anno un dispositivo capace di misurare in modo accurato e scientifico l’impatto ambientale e sociale dei propri prodotti. Una tecnologia che è stata approvata da esperti del settore ha provato il suo effettivo funzionamento testando la sostenibilità di alcuni prodotti Garnier e sarà gradualmente estesa a tutti gli altri marchi del gruppo e a tutte le categorie di prodotti.
“Nell’ultimo decennio”, spiega Alexandra Palt, Chief Corporate Responsibility Officer di L’Oréal, “abbiamo trasformato radicalmente la nostra azienda, mettendo la sostenibilità al centro del nostro modello di business. Grazie a questi nuovi impegni avviamo una nuova fase di accelerazione della nostra trasformazione: andare oltre l’impatto ambientale diretto e aiutare i consumatori a operare scelte più sostenibili, oltre che a dare un contributo positivo alla società e all’ambiente”.
“Riteniamo che, in qualità di leader di settore”, spiega ancora Palt, “sia una nostra responsabilità contribuire a creare una società più inclusiva e sostenibile“. E proprio in questo quadro L’Oréal, a maggio, ha destinato 100 mln di euro a soluzioni di Impact Investing, al fine di agire sulle principali sfide ambientali. Una parte di questo fondo sarà utilizzato per finanziare progetti volti a ripristinare ecosistemi marini e forestali danneggiati, la parte rimanente sarà destinata al finanziamento di progetti legati all’economia circolare.
I piani per il futuro di L’Oréal non si fermano certo qui. Oltre all’ambiente, l’attenzione del gruppo di cosmesi francese è rivolta alle persone. Ai fondi destinati per la salvaguardia del nostro ecosistema, se ne aggiunge uno di 50 mln di euro volto a sostenere le organizzazioni e gli enti benefici locali che contrastano la povertà, aiutano le donne ad integrarsi dal punto di vista sociale e professionale, prestano assistenza alle rifugiate e prevengono la violenza sulle donne.
I numeri che dimostrano l’impegno ecologico di L’Oréal
Tornando sul fronte ambientale, il programma L’Oréal per il futuro prevede che entro il 2030 il 100% del packaging di tutti i suoi prodotti beauty sarà ottenuto da materiali riciclati o di origine biologica. “Quest’anno”, spiega Palt, “arriviamo al 15-20% di imballaggi ottenuti con materiali riciclati, nel 2025 raggiungeremo il 50% e nel 2030 il 100%“. Per quanto riguarda gli ingredienti di origine biologica Palt aggiunge di aver registrato una forte crescita dal 2013.
E’ una strada lunga e di certo non priva di difficoltà quella che ha intrapreso L’Oréal. Una strada che ha deciso di percorrere già dal 2005, anno in cui ha ridotto del 78% le emissioni di CO2 degli stabilimenti e dei centri distributivi, superando l’obiettivo iniziale del 60% fissato per il 2020, a fronte dell’incremento del 37% dei volumi della produzione registrato nello stesso periodo. Inoltre alla fine del 2019 L’Oréal contava 35 siti ‘carbon neutral’, ovvero che utilizzano il 100% di energia rinnovabile, tra cui 14 fabbriche.
La sostenibilità è quindi pienamente integrata nel processo di progettazione dei nuovi prodotti del gruppo fin dalle loro prime fasi. Dal 2013 L’Oréal ha infatti deciso di concentrarsi sullo sviluppo della sua offerta integrandola nel programma di sostenibilità globale Sharing Beauty With All, definendo così degli obiettivi concreti di sostenibilità. Questo programma si basava su uno strumento innovativo, chiamato Spot (Sustainable Product Optimization Tool), sviluppato per valutare e migliorare le performance ambientali e sociali dei prodotti di tutti i brand.
Nel 2020 l’obiettivo sostenibile di L’Oréal coinvolgerà anche la distribuzione degli stessi prodotti di bellezza del brand. Il nuovo piano di sviluppo sostenibile di quest’anno infatti prevede che entro il 2030 il gruppo ridurrà del 50%, rispetto al 2016, le emissioni dei gas effetto serra relative al trasporto dei prodotti. Anche il 100% dell’acqua utilizzata nei processi industriali sarà riciclata e riutilizzata attraverso un circuito interno e entro lo stesso anno tutti i fornitori strategici del gruppo utilizzeranno in modo sostenibile le risorse idriche delle aree in cui operano.
Il gruppo L’Orèal, inoltre, ha considerato nel suo piano uno degli aspetti che più sta a cuore ai suoi consumatori: gli ingredienti dei suoi prodotti. Entro il 2030 il 95% delle formule dei cosmetici del brand sarà a base biologica. Anche il loro packaging si servirà di fonti sostenibili e non sarà in alcun modo collegato alla deforestazione.
Quello che ha fatto L’Orèal, in conclusione, non è stato solo riconoscere una condizione ambientale difficile, ma fornire una soluzione a questa condizione critica che accomuna tutti. Una vera e propria crisi ambientale che sta a cuore a sempre più persone e che il gruppo di cosmetica francese sta tentando concretamente di sanare.
A questo punto non resta che scoprire perché la rivoluzione bio è sempre più beauty.