“L’eyeliner per uomini non è mai esistito” Falso 

Il guyliner e in generale il trucco per gli uomini non è una novità. Dall’antico Egitto al Regno di Elisabetta I, il truccarsi per gli uomini era una pratica comune. È all’inizio del XX secolo, con il boom di pubblicità rivolte alle donne, che il trucco è diventato una pratica esclusiva dell’universo femminile e di conseguenza discriminatoria. Per anni il trucco maschile venne così associato al mondo omosessuale. Fu con le rock star degli anni ’70 e ’80, con David Bowie, Prince, i Kiss e non solo, che il trucco maschile tornò di moda con una certa irriverenza, come marchio di stile e come affermazione di grande personalità. 

Non sono, in fin dei conti, proprio le forti personalità a scardinare le idee più radicate all’interno di una società? Non sono le grandi personalità a lanciare le mode? E non sono le mode a far sì che un’idea, un tempo inaccettabile, possa trasformarsi in normalità? 

A giudicare dalle ricerche Google dopo la vittoria dei Måneskin all’Eurovision, la risposta è sì. C’è stato un picco di interesse (+70%) per l’eyeliner maschile e in generale per l’iconico smokey eye sfoggiato dalla band.  

 

 

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Un contesto sempre più gender fluid dove l’eyeliner per uomini torna di moda 

La Generazione Z, quella dei Måneskin, degli influencer, di TikTok e di Greta Thunberg, è tra le altre cose una generazione abituata ad accettare le diversità, la non identificazione all’interno di un genere e l’assottigliarsi dei confini tra uomo e donna. 

È chiaro che in un contesto come questo, sempre più slegato dagli stereotipi di genere, il make-up trova spazio anche sulla pelle degli uomini e i brand lo sanno. Da un po’ di tempo ormai vediamo linee di cosmesi genderless o addirittura he/him. Basta pensare alla comunicazione di Gucci ormai totalmente incentrata sulla fluidità di genere. 

Ma non si tratta solo di comunicazione, di irriverenza e di volersi distinguere: gli uomini usano il make-up per le stesse ragioni che spingono le donne, fra le quali il sentirsi più belli, il coprire le imperfezioni e il migliorare il proprio aspetto.

 

 

A giocare un grande ruolo nell’ascesa di questo trend sono stati anche i beauty blogger uomini, fra tutti Jake-Jamie Ward, che ha lanciato il movimento #makeupisgenderless. O ancora, James Charles, youtuber appassionato di trucco, che nel 2016 venne scelto come testimonial da CoverGirl, un tradizionalissimo brand con addirittura girl nel nome, a sottolineare la dirompente rivoluzione in atto. 

Ultimo ma non ultimo a spopolare, dalla Cina è il livestreamer Li Jiadi, meglio conosciuto come “il re dei rossetti”. 

2022: l’anno del make-up for men

Dal 2019 L’Npd ha registrato un notevole incremento degli acquisti di cosmetici da parte degli uomini e prevede che entro il 2022 la percentuale di uomini, non solo giovani, disposti ad acquistare questi prodotti salirà sempre più. Già durante il lockdown le ricerche di tutorial per make-up maschile erano cresciute, sulla scia forse dallo standard di perfezione spinto dai filtri Instagram e dal voler apparire “belli” dietro allo schermo.

Stryx è il brand americano di cosmetici per uomini, che attualmente domina il mercato. Mentre a Londra, War Paint for men ha aperto in Carnaby Street, il primo negozio di trucchi da uomo. 

Si tratta dunque di un trend indubbiamente destinato a crescere e a fare degli uomini il nuovo target della cosmesi.