La maggiore consapevolezza e sensibilità dei consumatori rispetto al tema della sostenibilità ambientale, li porta a prediligere prodotti cosmetici green

Il successo riscontrato nell’ultimo anno dalla clean beauty è una dimostrazione che l’intero settore della bellezza si sta spostando sempre di più verso una produzione “amica dell’ambiente”. 

La rivoluzione green che sta interessando il settore beauty, accanto ai prodotti bio e vegani, vede anche l’arrivo di una nuova tendenza: la Waterless Beauty. I prodotti cosmetici free water sono la nuova frontiera del mondo della cosmetica, che da sempre utilizza l’acqua come ingrediente all’interno delle formule di molti prodotti.

L’acqua nei prodotti beauty

Molti sono i prodotti beauty a base di acqua, basti pensare ai detergenti, ai profumi, alle creme ecc. I marchi beauty utilizzano l’acqua all’interno delle formule perchè aiuta a migliorare la consistenza del prodotto rendendo la texture più morbida.

“Aggiungere una piccola quantità d’acqua dà al prodotto una texture più soffice e malleabile, il che si contrappone agli unguenti o alle creme più dense disponibili sul mercato” afferma Shanu Walpita, fondatrice di Futurewise Studio.

In realtà, l’acqua viene spesso impiegata come riempitivo del prodotto cosmetico perchè poco costosa. In questo modo però, l’efficacia generale del prodotto tende a diminuire. L’elevata domanda da parte dei consumatori porta le aziende beauty a produrre maggiori quantitativi di prodotto contenenti acqua andando ad aumentarne lo spreco.

Inoltre, questo numero elevato di consumi ha causato un grave problema relativo all’enorme quantità di rifiuti che spesso vengono dispersi in mare. Imballaggi, confezioni e altri oggetti di plastica che vengono dispersi nell’ambiente vanno a danneggiare l’ecosistema e la sua biodiversità. 

Al fine di tutelare un bene sempre più prezioso, visto che i bacini idrici si stanno riducendo e spesso risultano molto inquinati, la Waterless Beauty può rappresentare una nuova svolta importante per il settore della bellezza. 

Da dove arriva la Waterless Beauty?

La Waterless Beauty si è diffusa in Corea del Sud a partire dal 2015. I prodotti waterless si caratterizzano per l’utilizzo di ingredienti come: unguenti, polveri, oli concentrati e burri per il corpo. 

Negli ultimi tempi, questa tendenza sta iniziando a diventare popolare anche in Occidente. Infatti, diversi brand emergenti si stanno introducendo nel mercato della waterless beauty. 

Waterless è il nuovo brand del colosso P&G che ha debuttato sul mercato con una linea per la cura dei capelli pensata per favorire la conservazione dell’acqua e aiutare chi non può lavarsi i capelli tutti i giorni.  

 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da WATERL<SS (@waterlesshaircare)

 

Anche nel make-up possiamo trovare alcuni esempi di marchi che realizzano prodotti water free. Pinch of Colour, azienda americana, ha creato diverse linee di prodotti waterless per la cura delle labbra. Consapevoli della riduzione del bacino idrico di acqua potabile nel mondo, sul proprio sito web l’azienda dichiara che parte dei proventi che ricava viene devoluta in beneficenza, a favore di tutte quelle comunità che necessitano di acqua potabile pulita. 

 

 

Visualizza questo post su Instagram

 

Un post condiviso da Pinch Of Colour (@pinchofcolourofficial)

 

La rivoluzione green dell’industria beauty non può più aspettare. I prodotti bio e naturali sono oggi sempre più apprezzati e acquistati dai consumatori. 

Questa nuova tendenza che si sta diffondendo può rappresentare un’importante opportunità per i beauty brand perchè come ha affermato Walpita:

 “La beauty waterless non è un trend o una moda ma prenderà sempre più la forma di una necessità quotidiana. Con le riserve d’acqua che scarseggiano sempre di più, i consumatori stanno introducendo cambiamenti incrementali al proprio stile di vita che vanno ad influire sul pianeta in maniera positiva. Scegliere un approccio waterless significherà scegliere la salvaguardia piuttosto che la comodità, e questa è senza dubbio una buona cosa”.