Non tutto quello che si vede nei social network corrisponde alla realtà. E’ tutta una questione di prospettive, pose, inquadrature e giochi di luce capaci di alterare e condizionare la percezione visiva delle persone. Nella società dei filtri è difficile scindere cosa sia autentico da quello che è frutto di una manipolazione sapientemente condotta dalla mano di un grafico o di un fotografo.
Ecco che allora sui social le immagini perdono quel presupposto di verità assoluta. L’uomo infatti di fronte a una fotografia assume ciò che questa racconta come corrispondente alla realtà. Se si vede qualcosa, allora questo qualcosa dev’essere davvero successo da qualche parte nel mondo. La verità, tuttavia, è ben diversa. Tutti sono consapevoli che sui social i brand postano immagini molto distanti dalla realtà. Alterate, tagliate, modificate fino a creare a tavolino una perfezione che, sappiamo tutti, non essere raggiungibile nel mondo reale.
A fronte di questa nuova consapevolezza e atteggiamento, con il quale le persone trascorrono il loro tempo sul web, è necessario che i marchi, beauty o meno, comincino a proporre dei contenuti visivi autentici e privi di maschere. Questa è la chiave per guadagnarti un posto duraturo nella semplice e autentica realtà dei tuoi consumatori.
Scoperti tutti i trucchi, sono proprio i marchi di bellezza che, oggi più che mai, sono diventati i portavoce del trend della diversity e della transparency. Un tema già affrontato nell’articolo che celebrava il trend dell’acne positivity e che dal viso si estende a tutto il corpo. I social sono diventati il luogo ideale per rendere giustizia a tutti i tipi di fisicità e di pelle. I brand beauty non possono quindi ignorare una delle tendenze più inclusive e realistiche del momento: quello della body positivity.
I beauty brand non mostrano più una bellezza irraggiungibile e stereotipata, senza macchie, senza imperfezioni e senza personalità. Sono i marchi che hanno saputo leggere e intercettare il bisogno delle persone di sentirsi accettate e belle nonostante qualche ‘difetto’ del loro corpo a raggiungere il cuore delle persone.
Uno studio della British Skin Foundation ha rilevato che il 72% delle persone con cicatrici visibili si sentono insicure e ansiose. Secondo un altro studio pubblicato lo scorso anno, la maggior parte dei pazienti con mastectomia negli Stati Uniti si sente a disagio riguardo alle proprie cicatrici, mentre le cicatrici sul viso influiscono sempre di più sulla psicologia delle persone provocando loro uno stato di ansia e frustrazione.
Questo perché la società ha sempre premiato la bellezza senza macchie e imperfezioni. Se non si ha un viso perfetto ecco che in soccorso arrivano cosmetici di ogni tipo che promettono una pelle di porcellana, liscia e levigata. Anche questa promessa, come il canone estetico perfetto imposto per anni dai media, è falsa.
I consumatori di cosmetici sono ora consapevoli che il prodotto magico capace di trasformare la loro pelle in quella delle modelle nelle copertine patinate non esiste. Ecco perché i brand beauty che adottano un tipo di comunicazione sincera e trasparente sono quelli che recentemente hanno riscontrato un grande successo in termine di engagement e di conversione.
Le campagne beauty che celebrano le cicatrici delle donne
“Anche in quest’era di amore per se stessi e positività del corpo, le persone si sentono ancora in imbarazzo o insicure su qualsiasi cosa al di fuori degli attuali standard di bellezza”, afferma Clare Varga, responsabile della bellezza presso il trend forecaster WGSN.
Oggi però sui social media per lo standard della perfezione non c’è più spazio. Dopo che gli utenti di Instagram hanno dato vita a una vera e propria protesta a seguito di alcune foto censurate dal social, grazie all’hashtag #YouCantCensorMySkin, ora su Instagram c’è spazio per celebrare ogni tipo di imperfezione della pelle.
Ora sui social questi difetti vengono considerati come quelle caratteristiche capaci di raccontare la storia di un volto ancora prima che questo dica qualsiasi cosa. Sono proprio quelle cicatrici che molti marchi beauty hanno utilizzato per far arrivare ai loro consumatori un messaggio importante.
Fenty Beauty ha mostrato in una delle sue campagne le cicatrici della modella Aweng Chuol. Aweng racconta di quei segni sul suo bel volto come la conseguenza di svariate arrampicate sugli alberi quando era bambina. La scelta del brand di farsi rappresentare dal volto visibilmente segnato di questa modella è coerente e fedele ai valori fondanti di Fenty, brand di cosmetici che fin dalla sua nascita celebra il concetto di bellezza inclusiva.
Ecco che questo nuovo tipo di bellezza diversa e sicuramente più reale può aiutare i beauty brand a farsi promotori di un ideale vero e autentico. I consumatori del mercato della bellezza apprezzeranno e daranno valore a questo tipo di comunicazione vicina alla loro realtà con l’acquisto dei prodotti di un marchio beauty sempre più sincero e trasparente.
Parlare apertamente di cicatrici quindi può aiutare le persone nel loro viaggio verso l’accettazione e nel preferire quei brand che non nascondono, ma anzi, celebrano quelle che la società chiama “imperfezioni”.
La campagna #LoveYourMarks di Bio-Oil è un esempio di questo trend che è diventato una vera e propria attitudine per affrontare al meglio la vita. Una campagna che ha incoraggiato le donne ad abbracciare le loro cicatrici e smagliature. Anche GHD ha lasciato il segno in questa tendenza del body positivity con la campagna “rosa GHD” a sostegno di enti di beneficenza che operano contro il cancro al seno. Le protagoniste sono delle vere sopravvissute che con orgoglio mostrano cicatrici da mastectomia, segni indelebili che hanno letteralmente ridato loro la vita.
Dove è un altro marchio di bellezza che da anni con diverse campagne ha celebrato svariate insicurezze corporee. Dalle cicatrici alle rughe del viso il beauty brand si è sempre dimostrato vicino a ogni tipo di donna fornendo delle soluzioni e un tipo di comunicazione corrispondente alla realtà vissuta dalle sue clienti.
Quando le cicatrici diventano Star che non hanno paura delle luci dei riflettori
Oggi tutti hanno la consapevolezza che le cicatrici sono una parte significativa dell’esperienza vissuta di ogni persona. E se anche le celebrities di ogni parte del mondo non hanno timore nel mostrarle, allora il mercato del beauty, e non solo, sta vivendo una vera e propria rivoluzione della bellezza a favore di un concetto più trasparente e autentico.
Dall’abito da sposa con la schiena scoperta della principessa Eugenie, che mostrava la sua cicatrice chirurgica per la scoliosi, a Lena Dunham, che non ha mai nascosto le cicatrici ricevute a seguito della sua battaglia contro l’endometriosi. Tra le personalità influenti del mondo dello spettacolo, che sono orgogliosi dei loro segni indelebili, c’è l’attore Lachlan Watson. Lachlan non ha mai fatto segreto delle sue cicatrici e afferma: “Ho sempre sentito che le cicatrici raccontano una storia. La mia storia”.
Le cicatrici in poche parole sono un simbolo di guarigione e superamento; un modo di attraversare il dolore. Vedere le cicatrici non come un difetto, ma come una prova di forza e capacità di resilienza è ciò che le persone e i brand beauty di tutto il mondo hanno finalmente capito e accettato. In altre parole le cicatrici diventano un altro modo per connettersi e entrare in empatia con i propri consumatori.