Non solo routine Coreana, negli ultimi abbiamo assistito alla nascita, alla diffusione e al rapido successo di routine di skincare provenienti da ogni parte del mondo: dall’Australia, passando per l’Asia Orientale fino al Nord Europa, ognuna con le proprie peculiarità e prodotti. Si tratta di nuove tendenze di bellezza che, ispirandosi alla cultura e alle tradizioni del proprio paese, mirano a veicolare un nuovo concept della tradizionale routine di skincare.
Proprio per questo anche la comunicazione e le relative scelte strategiche variano di beauty in beauty, dalla scelta delle celebrities al tone of voice e all’utilizzo dei cosiddetti KOLs, Key Opinion Leaders.
Dall’Australia l’A-Beauty: un approccio naturale e olistico alla bellezza
Dall’isola più grande del mondo, nota per la sua ricca biodiversità in termini di fauna e flora, arriva l’A-Beauty, una filosofia di bellezza che adotta una approccio olistico e rilassato “laid back” alla routine di skincare. In particolar modo, l’offerta australiana prevede da una parte cosmetici cruelty-free, biologici e caratterizzati da formulazioni naturali e dall’altra generi alimentari funzionali, pensati proprio per poter nutrire la bellezza esteriore dall’interno. D’altra canto si sa, gli australiani portano avanti l’idea per la quale la bellezza tradizionalmente intesa non sia altro che il risultato di un equilibrio tra anima e corpo e di un rapporto empatico con l’ambiente circostante.
Via libera al social media marketing
Il successo dei brand australiani è dovuto in larga parte ai social media. Grazie a una solida, audace e curata presenza sulle principali piattaforme social, infatti, questi brand locali hanno potuto fare conoscere le proprie realtà anche a audience oltreoceano. Mantenendo sempre un’immagine coerente alla propria filosofia, le strategie di comunicazione australiane si contraddistinguono per l’ampio ricorso a un tone of voice scherzoso e giocoso, come quello di Go-To Skincare e per l’importanza riposta nella riprova sociale o social proofing. Sand e Sky, ad esempio, alterna i contenuti del proprio feed Instagram, con recensioni di persone reali capaci di condividere i risultati e gli effetti dei prodotti in modo spontaneo, naturale e veritiero.
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Dal Giappone la J-Beauty: tradizione sofisticata
Con una tradizione millenaria alle spalle, la Japanese Beauty ha ottenuto il successo e la sua fama per un approccio più intimistico, raffinato e sofisticato alla cura personale. Ingredienti naturali, innovazione, tecnologia, ricerca di un risultato senza esibizionismi; queste sono le parole chiave che caratterizzano la bellezza giapponese. Oltre all’attenzione nelle formulazioni dei propri prodotti la J-Beauty si contraddistingue per il suo rinomato rito di skincare: prendersi cura della propria pelle per i giapponesi equivale a seguire un metodo ben preciso, applicando un determinato prodotto per ognuna delle 10 fasi di cui si compone questo processo. Difatti, secondo la skincare made in Japan è solo dalla costanza che si possono ottenere i risultati auspicati.
Una presenza minimal
Proprio per questo approccio quasi intimo, olistico e raffinato alla cura di se stessi anche la comunicazione adotta toni molto più minimalisti e sofisticati, abbinando visual ed immagini semplici, minimali, proprio per evocare una sorta di lusso discreto. Si tratta di strategie e scelte comunicative perfette e soprattutto consone al tipo di target a cui si rivolge la J-Beauty. Difatti, rispetto alle altre tendenze dell’Asia Orientale, quella giapponese tende a interfacciarsi maggiormente con le generazioni più anziane, le quali oltre ad avere un maggiore potere d’acquisto, prestano anche molta più attenzione alla qualità e all’effetto del prodotto stesso.
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Dalla Corea la K- Beauty: skin-first
Diventata popolare in tutto il mondo per i suoi prodotti divertenti come peeling glitter, trucchi arcobaleno e sheet mask a forma di musi di animali in packaging accattivanti e smart, ciò che caratterizza veramente la Korean Beauty è la filosofia skin- first, la quale descrive un approccio preventivo alla cura della pelle, mirato a mantenere una pelle sana il più a lungo possibile. Da qui la realizzazione di prodotti specifici con formulazione hi-tech e con ferree regole di applicazione capaci di massimizzarne l’efficacia.
Instagram-first
Rispetto alla comunicazione leggermente pacata e quasi silenziosa della J-Beauty, una buona parte dei brand coreani sceglie un approccio “Instagram-first“, il che significa che il packaging degli stessi prodotti viene ideato e realizzato proprio per essere instagrammabile e quindi più facilmente condiviso sui social, anche perché l’audience con cui si interfacciano maggiormente è rappresentata dalle generazioni più giovani come i millennial e la Gen-Z. Ecco spiegato, il motivo per cui maschere, creme, rossetti, ombretti, si vestono di pack estrosi, divertenti, colorati e soprattutto carini e coccolosi (“cute and lovely”).
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Dalla Cina la C-Beauty: tradizione hi-tech
La Chinese Beauty o C-Beauty, una delle ultime tendenze mondiali in fatto di cosmesi, si caratterizza e distingue per la sua moderna concezione di bellezza. Difatti, se la J-Beauty e la K-Beauty poggiano principalmente sul rispetto delle rispettive tradizioni, la C-Beauty combina il proprio patrimonio culturale con la tecnologia. Il risultato? Lo sviluppo continuo di prodotti grazie al ricorso a tecnologie innovative capaci di migliorarne efficacia e qualità.
L’utilizzo di Key Opinion Leaders (KOLs) su Weibo e WeChat
La forte importanza e influenza della tecnologia nel design dei propri prodotti si riflette anche nelle scelte strategiche dei principali C-Beauty brand, tra l’altro spesso digital native, dando origine ad un modo nuovo e moderno di intendere, sperimentare e comunicare la skincare. Tra i principali asset strategici su cui vertono le scelte della maggior parte dei brand cinesi c’è il ricorso ai cosiddetti Key Opinion Leaders (KOLs), l’equivalente cinese dei nostri influencer. Il valore di queste figure è che attraverso una comunicazione targetizzata, in piattaforme social come WeChat (principale social cinese, simile al nostro Facebook) e Weibo (una sorta di Twitter, molto in voga in Cina), riescono a conquistare i Millennials e la Generazione Z, target principali di questa nuova tendenza di bellezza.
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Chando
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“It’s like a warm, soft hug for your face.” Thank you @maesyhughes 🧡 #grateful #PlantMedicineBeauty
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Dai paesi nordici la N-Beauty: minimalismo, semplicità e purezza
Dal nord Europa, specie da paesi come Svezia, Norvegia e Finlandia si è diffuso un concept di bellezza identificato con il termine “Lagom“, il quale tradotto, significa “né troppo, né troppo poco”. La skincare Lagom, infatti, si contraddistingue per il suo estremo minimalismo, il quale si concretizza nell’utilizzo di pochi prodotti, 2 o 3 al massimo, aventi formulazioni naturali e iper-efficienti. Il motivo di tutto ciò è da attribuire al fatto che, proprio per il clima rigido, le materie prime come alghe, linfe e radici contengono una grande quantità di nutrienti tali da rendere i prodotti dei concentrati di bellezza.
Estetica minimalista
Abbracciando la filosofia Lagom, anche le stesse strategie di marketing e comunicazione della N-Beauty si contraddistinguono per un minimalismo estremo. Dalla scelta del packaging dei prodotti, caratterizzato da linee semplici, toni neutri e minimali, alle modalità con cui i brand nordici decidono di generare awareness. Anche in questo caso, la maggior parte di essi sceglie di connettersi con la propria audience attraverso l’attivazione di collaborazioni autentiche e trasparenti con influencer, i quali vengono individuati e selezionati in base all’affinità estetica con i prodotti da promuovere.
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Simple, everyday makeup. 💫 #estellethild #veganskincare #crueltyfree #organic
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Dalla Germania la G-Beauty: bellezza clinicamente pulita
Suscitando un costante e forte interesse da parte dei consumatori, da qualche anno è entrata a fare parte delle tendenze di skincare anche la German Beauty, nonché il tipico rituale di bellezza delle donne tedesche. La G-Beauty è nota per l’attenzione riposta nella scelta degli ingredienti, i quali spesso e volentieri coincidono con i concetti di marketing green, bio e clean e nell’elaborazione di formulazioni più pulite possibile e scientificamente testate. Questo anche perché, ricordiamo, in Europa esistono delle normative molto più rigide e ferree sulla cura della pelle rispetto ad altri paesi.
Una comunicazione product-oriented
Se nelle altre tendenze di bellezza viene dato peso al packaging e all’estetica generale del prodotto, la G-Beauty si caratterizza per uno stile comunicativo che mira ad enfatizzare la qualità, le caratteristiche e le proprietà delle materie prime e degli ingredienti. Così sia il feed dei profili social che le pagine dei propri siti web si arricchiscono di schede tecniche che mostrano foto, descrizioni delle proprietà benefiche di piante, radici, fiori accompagnate da un tono quanto più scientifico-informativo possibile. Insomma, i social, in questo caso, assumono le sembianze di vere e proprie farmacie e erboristerie virtuali, luoghi in cui i consumatori possono attingere a fonti certificate di informazione.
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